Nel precedente articolo abbiamo parlato di come la musica riesca ad influenzare i comportamenti di acquisto, a suscitare emozioni diverse a seconda del suo ritmo, volume e genere e di come una corretta gestione del Sound Design possa portare numerosi vantaggi ai retailers.
Dobbiamo pensare alla musica come ad uno degli elementi che vanno a disegnare l’esperienza d’acquisto dei nostri clienti e che va, quindi, curato nei minimi dettagli.
A cosa fare attenzione per scegliere la musica giusta?
Oggi vediamo insieme quali sono gli elementi chiave da tenere d’occhio per scegliere la musica adatta per la nostra attività in base a quali sono i nostri obiettivi di vendita!
Target
Ovviamente la prima e fondamentale cosa da considerare è chi saranno gli ascoltatori della musica che sceglieremo, ovvero chi sono i nostri clienti, le nostre Buyer Personas e quale genere di musica potrebbero gradire.
Brand identity
Il secondo punto fondamentale a cui fare attenzione è che la scelta della musica sia coerente con i valori, lo stile e l’identità del nostro Brand!
Volume
La gestione del volume dipende dal nostro intento: vogliamo che i clienti rimangano a lungo o preferiamo che facciano i loro acquisti velocemente?
Un volume molto alto tende a ridurre i tempi di permanenza in store: è quindi ideale per quelle attività che devono avere un veloce ricambio di clientela, come i fast food, per esempio.
Una musica a volume moderato, invece, allunga la permanenza in store dal 15 al 30%: ottima soluzione per tutte quelle attività a cui conviene che il cliente rimanga all’interno del negozio il più a lungo possibile (gioiellerie, negozi di abbigliamento ecc.).
Complessità dei brani
Talvolta, quando una traccia è molto complessa, richiede maggiore attenzione da parte dell’ascoltatore che – se in quel momento ha intenzione di rilassarsi o dedicarsi alle compere – potrebbe venire distratto da questo stimolo e spostare il focus dall’acquisto alla musica.
Scegliamo sempre tracce semplici e orecchiabili che non richiedano troppo impegno nell’ascolto e che diminuiscano la percezione dell’attesa (per esempio durante la fila per il camerino, la cassa oppure durante l’attesa della consulenza) intrattenendo – ma senza sconcentrare – i nostri clienti.
Varietà
Non basta mettere in loop un CD o una playlist per poter dire di aver fatto un buon Music Design: la musica deve coinvolgere il cliente senza distrarlo e soprattutto senza annoiarlo.
Se un cliente rimane più a lungo degli altri nello store, non può riascoltare lo stesso brano più volte!
Ma soprattutto, una musica ripetitiva annoia anche i dipendenti: e uno staff annoiato non è di certo produttivo, giusto?
Mood
Ogni tipo di musica crea un diverso mood: quale atmosfera vogliamo che ci sia nel nostro negozio o studio?
Seria ed elegante? Giovanile e ironica? Alternativa e ribelle? Oppure rilassante e riflessiva?
Sta a noi scegliere ma facciamolo con criterio perché ciò che scegliamo ha un peso sulle nostre vendite e sulla fidelizzazione dei clienti!
Tips finale
La stagione estiva è finita e dobbiamo liberarci delle rimanenze di magazzino per fare spazio ai prodotti autunnali? Anche la qui la musica può darci un valido aiuto: esponiamo gli invenduti estivi e mettiamo in sottofondo canzoni nostalgiche, semplici e orecchiabili sull’estate!
Un’altra soluzione è quella di mettere i tuoi invenduti su Xtribe: più persone di quante pensi fanno shopping per l’anno successivo verso fine stagione!
Fonti
https://ottosunove.com/ottosublog/2022/04/28/la-musica-ed-i-suoi-tanti-effetti-sul-cervello/
https://www.insidemarketing.it/musica-in-store-comportamento-acquisto/
https://www.manageritalia.it/it/economia/musica-come-sottofondo-per-aumentare-le-vendite-nei-negozi
https://www.aol.co.uk/money/2015/01/15/why-do-shops-play-music-are-they-manipulating-you/
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