Il Second Hand come lo intendiamo oggi non si presenta più come un sotto prodotto del nuovo bensì come qualcosa di unico e introvabile altrove, in contrapposizione ai beni della produzione standardizzata.

Recentemente, il Second Hand rappresenta molto più di un semplice acquisto: è una filosofia di vita, una scelta consapevole e sostenibile di chi vuole dare una seconda vita agli oggetti per evitare di alimentare la cultura – ormai  insostenibile –  dell’usa e getta.

Consumo di massa e Status Symbol

In un passato non troppo lontano, invece, con l’avvento del consumo di massa, acquistare capi o oggetti usati significava non potersi permettere il nuovo e determinava, quindi, l’appartenenza alle classi meno abbienti della società.

Ad alimentare questa percezione negativa del Second Hand, constribuiva anche il fatto che i luoghi destinati alla vendita dell’usato si presentassero spesso fatiscenti e che la merce, esposta in modo disordinato e poco curato, risultasse -non di rado -rotta o difettata, oltre ad essere poco affidabile dal punto di vista della pulizia.

Verso un cambiamento

Negli ultimi anni, questa concezione del Second Hand è stata messa in discussione da vari fattori.

In primis, la situazione economica, per molti non rosea, ha portato le persone a razionalizzare i propri consumi, facendo più attenzione al prezzo della merce.

L’arrivo di Internet, inoltre, ha fornito ai consumatori i mezzi e gli strumenti per informarsi e assumere maggiore consapevolezza rispetto all’impatto ambientale dei loro consumi.

Parallelamente a questi cambiamenti economici e tecnologici, la percezione dell’usato ha iniziato a modificarsi anche a livello culturale e valoriale.

Alle numerose realtà online di compravendita e scambio di articoli di Seconda Mano, si affiancano nuovi contesti fisici dedicati al Second Hand in cui la qualità e la pulizia della merce in vendita non hanno niente da invidiare ai negozi tradizionali.

Il nuovo “usato”

Da simbolo di povertà, l’usato diventa, quindi, una scelta etica, una filosofia che sposa i valori della sostenibilità e si schiera contro gli sprechi e contro la cultura dell’usa e getta, in favore di un consumo più critico e consapevole.

Inoltre, la scelta del Second Hand soddisfa anche il bisogno insito nell’essere umano di sentirsi parte di un gruppo, un gruppo bello grande, in effetti: la compravendita dell’usato sul web, in Italia, coinvolge ben il 15% della popolazione!

Vendere e comprare usato significa entrare a far parte di una Community legata da valori etici e da una modalità di consumo che va oltre il semplice desiderio di possedere gli oggetti.

Il Second Hand racchiude in sè una magia e un’unicità che non si trovano altrove: si tratta di un’esperienza di acquisto diversa dal solito, in cui serve maggiore determinazione e impegno (o un colpo di fortuna) per trovare esattamente ciò di cui si è in cerca e che risulta, quindi, più sfidante e – di conseguenza – più soddisfacente di un acquisto standard.

Xtribe e il Second Hand

Xtribe sposa totalmente questa filosofia sostenibile e green: fin dalla nascita dell’app, nel lontano 2014, infatti, ogni utente può scegliere di comprare, vendere, barattare o noleggiare prodotti e servizi sia nuovi che usati!

 

Fonti

https://www.leotron.com/usato-e-pregiudizi-come-cambia-la-percezione-del-riuso

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