Nel 2015, 195 stati hanno firmato il Paris Agreement, un accordo che ha come obiettivo comune l’abbassamento della temperatura globale di 1,5°.
Se vogliamo che la Terra rimanga un pianeta adatto alla vita dell’essere umano, raggiungere questo obiettivo è cruciale e implica una drastica riduzione delle emissioni di CO2.
Ovviamente, l’impatto e la responsabilità maggiore è a livello industriale ma ciò non significa che noi dobbiamo rimanere immobili ad aspettare che la temperatura scenda.
Ci sono diverse cose che possiamo fare nella nostra quotidianità e non dobbiamo sottovalutare il peso che le nostre abitudini di consumo e il nostro modo di rapportarci con le aziende possono avere sulle loro condotte.
Dal riciclo all’economia circolare
Il riciclo è sempre una buona prassi ma, da solo e al punto in cui siamo arrivati oggi, non basta più a fare la differenza: dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di consumare, passando dal modello “make, take, waste” a quello circolare.
L‘economia circolare è, infatti, il passo successivo all’economia del riciclo.
Si tratta di un sistema che ha come obiettivo eliminare i rifiuti o, comunque, ridurli al minimo, attraverso diverse pratiche, come per esempio:
–Riduzione dell’uso di materie prime vergini.
–Filiera produttiva a basso impatto ambientale.
–Allungamento del ciclo di vita di materiali e prodotti.
–Redesign dei prodotti in un’ottica di durevolezza e riparazione.
Buone prassi del consumatore
Come detto poco fa, noi consumatori abbiamo il potere di influenzare il mercato con le nostre scelte di acquisto.
Ecco alcune delle cose che possiamo fare per integrare i principi del modello circolare nella nostra quotidianità.
1. Acquisti responsabili
Prima di fare acquisti impulsivi, fermiamoci un secondo e riflettiamo: abbiamo davvero bisogno di ciò che stiamo per acquistare?
Se la risposta è “no”, non ci sono dubbi sul da farsi.
Se invece abbiamo proprio bisogno di quel prodotto, allora assicuriamoci che sia l’opzione più sostenibile: controlliamo il materiale, la provenienza, l’efficienza energetica e la durevolezza.
Insomma, se dobbiamo scegliere, compriamoci una borraccia e non una bottiglietta d’acqua di plastica!
Scegliamo prodotti con meno imballaggi possibile, per esempio, acquistiamo la verdura o la frutta sfusa e non quella pre impacchettata nella pellicola trasparente.
O ancora: se viviamo da soli, non prendiamo confezioni extra large che scadranno o andranno a male una volta aperte ma compriamo solo le quantità necessarie prendendo le distanze dalla cultura dello spreco in cui siamo immersi.
2. Second Hand
La Seconda Mano dev’essere la nostra prima scelta!
Quello del Second Hand è un mercato in forte crescita che riguarda qualsiasi tipo di bene di consumo: dagli indumenti ai mobili, ai dispositivi elettronici a profumi, gioielli, mezzi di trasporto ecc.
Dove fare acquisti di seconda mano? Ovunque: possiamo spaziare dalle boutique vintage ai negozietti di quartiere, alle bancarelle ai veri e propri supermercati dell’usato.
Per non parlare della rete: basta fare un giro online per scovare un universo di opportunità e occasioni, tra le quali, ovviamente, c’è Xtribe.
Dall’app possiamo comprare, vendere, barattare o noleggiare oggetti sia nuovi che usati all’interno del nostro quartiere o città: la vicinanza, in questo caso, aiuta anche a ridurre l’impatto ambientale di imballaggi e trasporti!
3. Repair culture
Dobbiamo entrare nell’ottica di allungare il più possibile la vita degli oggetti che già abbiamo per evitare di creare nuovi rifiuti e di aumentare la domanda di nuovi prodotti.
Quando un oggetto o un indumento è danneggiato, anziché gettarlo, valutiamo se sia possibile ripararlo, tramite tutorial, per esempio, oppure farlo riparare da un professionista: un calzolaio, un sarto o un esperto del DIY.
4. Occhio all’etichetta
Sull’etichetta dei prodotti che acquistiamo c’è scritto tutto ciò che ci serve sapere per decidere se si tratta di acquisto sostenibile o no: il materiale è riciclato, riciclabile o biodegradabile? Se ci sono più materiali, di diverso tipo, sono facilmente separabili?
5. Oltre l’acquisto
Spesso gli oggetti di cui abbiamo bisogno ci servono per un periodo limitato di tempo: il tagliaerba, il proiettore, gli sci, l’outfit per un matrimonio o per una festa in maschera.
In questi casi possiamo considerare altre opzioni oltre all’acquisto, come il noleggio, per esempio: ci stupirà scoprire quanto questa pratica sia in voga e quante persone, intorno a noi, mettono a noleggio le cose più disparate!
L’adozione di queste “good practice” nella nostra vita quotidiana può avere un impatto significativo sull’ambiente e sulla diffusione, tra i consumatori, di una cultura della sostenibilità.
È importante non sottovalutare la nostra parte di responsabilità: le scelte che facciamo oggi plasmano il domani.
Fonti
“Cos’è l’economia circolare e 6 modi per metterla in pratica nella tua vita” , i-D Vice, 2023.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE…
Vuoi dare una spinta alla tua attività?
Unisiciti alla nostra community e rimani sempre aggiornato sulle ultime news e sulle strategie di vendita più efficaci per il tuo business!